Le regole in caso di Brexit – Se verrà confermato il primo scenario, si entrerà nel Regno Unito con un sistema elettronico di controllo degli ingressi simile all’Esta, cioè quello per i visti di accesso negli Usa. Un documento che negli Usa costa 14 dollari, mentre in Uk, scrive il Corriere, “si era parlato in passato di 7 euro”. Si chiamerà Eta (Electronic Travel Authorisation), si farà online e sarà necessario ottenerlo almeno tre giorni prima della partenza. Avrà una scadenza, entro la quale potranno essere effettuati ingressi multipli. Sfumano così le partenze last minute e le trasferte di lavoro decise all’ultimo. Non si potrà poi più entrare in Uk con la carta di identità e servirà il passaporto elettronico. Inoltre Londra potrà respingere i viaggiatori europei con precedenti penali e, diversamente da quanto accade oggi, saranno conteggiati tutti i turisti in entrata e in uscita.
Il giro di vite al flusso migratorio – L’obiettivo del governo in carica britannico, già ripetutamente annunciato da Johnson nella campagna elettorale in vista del voto del 12 dicembre, è quello d’imporre un giro di vite al flusso migratorio, secondo il modello di filtri adottato per esempio dall’Australia. Un modello che per i cittadini Ue significherà – se i conservatori vinceranno – l’equiparazione al trattamento riservato agli extracomunitari. Anche con l’introduzione, confermata oggi da Patel, esponente euroscettica della destra più radicale in casa Tory, di un meccanismo in base al quale europei che dal primo gennaio 2021 visteranno il Regno Unito, pure da semplici turisti, dovranno compilare in anticipo moduli analoghi a quelli dell’Esta americano: e attendere il via libera delle autorità di frontiera britanniche all’ingresso tre giorni prima dell’arrivo in qualsiasi aeroporto o porto dell’isola. “A causa delle leggi Ue – afferma la ministra dell’Interno di Johnson – droga e armi entrano ora nel nostro Paese dall’Europa, accrescendo il rischio di violenze e tossicodipendenze. Dopo la Brexit i nostri confini saranno molto più sicuri”. Parole propagandistiche, replica Diane Abbott, ministra dell’Interno ombra del Labour di Jeremy Corbyn, secondo cui la “hard Brexit” di BoJo e di Priti Patel indebolirà al contrario la cooperazione investigativa e d’intelligence con i 27 e di conseguenza “la sicurezza” del Regno. Infatti Londra, dopo Brexit, sarà fuori dai database europei e dal sistema dell’European Arrest Warrant.